“L’uguaglianza di genere è più di un obiettivo in sé.
È una condizione necessaria per affrontare la sfida della riduzione della povertà,
promuovere lo sviluppo sostenibile e costruire una buona governance.”
Kofi Annan, ex Segretario Generale delle Nazioni Unite
Raggiungere la parità di genere e il benessere delle donne in tutti gli aspetti della vita è un obiettivo fondamentale per creare economie prospere e una società più equa e giusta per tutti. Tuttavia, per raggiungerlo entro il 2030, come stabilito all’Obiettivo Sostenibile 5 (Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, abbiamo davanti l’enorme ostacolo del deficit annuale di 360 miliardi di dollari da investire in misure per la parità di genere.
Per tale motivo, le Nazioni Unite, in occasione della Giornata Internazionale della Donna di quest’anno, hanno scelto come focus il tema: “Investire nelle donne: Accelerare il progresso” (hashtag #InvestInWomen) con la speranza di trasformare le sfide in opportunità e creare un futuro migliore per tutti.
Infatti il timore è che, se l’andamento attuale non verrà invertito entro il 2030, più di 340 milioni di donne e ragazze – l’8% della popolazione femminile mondiale – continueranno a vivere in condizioni di estrema povertà. A questo si aggiunge il persistere del divario di genere nei ruoli di potere e di leadership e, se i progressi continueranno al ritmo attuale, ci vorranno altri 286 anni per raggiungere la parità di genere nella vita pubblica.
I dati relativi alla situazione delle donne nel mondo sono, come ogni anno, allarmanti. Infatti, secondo il rapporto delle Nazioni Unite dal titolo “The paths to equal: Twin indices on women’s empowerment and gender equality” pubblicato nel 2023:
• Le donne sono più esposte alla povertà, alla violenza, alla discriminazione e all’esclusione sociale con il 31% delle donne che vivono in povertà estrema, il 18% delle donne sposate o con una relazione in cui subiscono violenza fisica o psicologica da parte del partner, il 49% delle donne che non hanno accesso a servizi sanitari essenziali e il 16% delle donne che non hanno accesso a internet;
• Le donne sono sottorappresentate nelle posizioni di leadership politica ed economica con solo il 25% dei seggi parlamentari occupati da donne e il 28% dei manager di livello superiore che sono donne.
Un altro dato preoccupante emerge dal rapporto delle Nazioni Unite intitolato “Women are increasingly at-risk in conflict and underrepresented in peace processes” che ha rivelato che nel 2022 più di 600 milioni di donne e ragazze vivevano in paesi colpiti da conflitti. Questo rappresenta un aumento del 50% rispetto al 2017.
Inoltre, anche la crisi climatica colpisce di più le donne come dimostra il rapporto dell’ONU pubblicato nel 2023 dal titolo “Taking Stock: Sexual and Reproductive Health and Rights in Climate Commitments”, in cui viene evidenziato come le ondate di calore abbiano impatti negativi sulla gravidanza, incrementando il rischio di aborto o parti prematuri. La crisi climatica si manifesta anche con disastri ambientali che impediscono o limitano l’accesso ai servizi sanitari, favorendo la diffusione di malattie. Le conseguenze degli eventi estremi si ripercuotono particolarmente sulle ragazze, che in diversi Paesi vengono costrette dalle famiglie a sposarsi precocemente poiché in tempo di crisi hanno meno risorse per mantenerle. Tutto questo incrementa anche la spirale della violenza di genere.
La violenza contro le donne e le ragazze rimane una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e pervasive al mondo. A livello globale, si stima che 736 milioni di donne – quasi una su tre – abbiano subito almeno una volta nella vita violenza fisica e/o sessuale. Davanti a questi dati l’impegno dei governi per contrastare la violenza contro le donne e le ragazze sono decisamente preoccupanti con solo il 5% degli aiuti governativi destinato ad affrontare la violenza contro le donne e le ragazze e meno dello 0,2% diretto alla prevenzione.
Solo attraverso sforzi congiunti, cooperazione internazionale e un cambiamento profondo nelle mentalità e nelle politiche, possiamo sperare di creare un mondo più giusto ed equo per tutte le persone.
Il VIDES Internazionale e la FVGS ETS da anni lavorano per i diritti delle donne e per promuovere l’educazione come chiave privilegiata per la promozione dei diritti umani e dello sviluppo sostenibile.
Il VIDES Internazionale, grazie all’implementazione di progetti di cooperazione allo sviluppo, intende contribuire al raggiungimento della parità di genere. Nello specifico, il VIDES si adopera per garantire il rispetto dei diritti di donne, bambine e ragazze nei contesti di maggiore vulnerabilità e rischio. Tra i numerosi progetti portati avanti in questo ambito, di particolare rilevanza sono il progetto multicongregazionale “Un osservatorio multicongregazionale per promuovere i diritti delle ragazze in 6 paesi nel post-pandemia: uno sforzo congiunto per colmare il divario digitale e garantire la salute mentale delle ragazze” finanziato da Misean Cara ed il progetto “Keeping Families Together” finanziato dalla Fondazione GHR. Il primo sta vedendo il coinvolgimento di 4 congregazioni femminili impegnate in prima linea nel rispondere ai bisogni delle ragazze più vulnerabili in India, Nepal, Sud Sudan, Kenya, Ecuador e Perù nel campo della salute mentale e del divario digitale, mentre il secondo ha contributo a fornire linee guida e un supporto concreto alle Missioni delle Suore Salesiane, in India e in Kenya, nel loro sforzo di promuovere la reintegrazione delle bambine residenti nelle Children Homes nelle loro famiglie di origine o in forme di accoglienza alternativa, che assicurino un ambiente sicuro, amorevole e stimolante.
Oltre a questi 2 importanti interventi di sviluppo, è significativo anche il progetto “Promuovere l’empowerment delle donne e la protezione dell’ambiente a Kokopo e nei villaggi limitrofi in Papua Nuova Guinea” promosso dal VIDES Internazionale con il supporto delle Suore Salesiane. Grazie ad esso, è stato possibile migliorare le condizioni di vita di 89 donne che vivevano in condizioni di grande marginalizzazione socio-economica accompagnata talvolta anche da episodi di violenza di genere. Nello specifico, esse hanno potuto avere accesso a corsi di formazione professionale e ad attività generatrici di reddito, che hanno contribuito alla loro emancipazione socio-economica. Inoltre, le beneficiarie hanno preso parte ad un ciclo di incontri di sensibilizzazione sulla violenza di genere, acquisendo così, maggiore consapevolezza sui loro diritti e sui meccanismi di protezione.”
Invece, la FVGS ETS, attraverso il sostegno a distanza, garantisce a centinaia di bambine e ragazze in Asia, Africa, America Latina ed Europa la possibilità di studiare e di crescere in un ambiente protetto sviluppando le proprie potenzialità. La FVGS opera per il raggiungimento sia dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 4 (Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti) che del numero 5 (Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze). La Fondazione ha come focus principale l’educazione di bambine, ragazze e donne in quanto lo studio è un mezzo fondamentale per dare loro la possibilità di trovare un lavoro dignitoso ed uscire dalla povertà. In particolare, l’OXFAM nelle sue ricerche ha dimostrato come il rischio di rimanere incinta è sei volte maggiore per un’adolescente che ha solo un’istruzione primaria rispetto a una con un livello di istruzione più alto ed essere una madre adolescente aumenta la probabilità di essere vulnerabile dal 16% al 28%.
Quindi, il VIDES Internazionale e la Fondazione FVGS ETS in sinergia con le Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiane di don Bosco, si adoperano per far sì che le donne diventino loro stesse promotrici di un cambiamento culturale.
In questa Giornata Internazionale della Donna, vogliamo ricordare ad ognuno di noi che siamo chiamati a non chiudere gli occhi davanti alle ingiustizie e violazioni dei diritti umani e ad agire nel posto in cui viviamo affinché i governi si attivino per realizzare programmi di promozione della parità di genere.