Nello scrivere questa testimonianza colgo l’occasione per consolidare una riflessione di questi giorni. Dopo soli due mesi qui in Brasile, la cosa che più mi ha affascinato di questo mondo è la dedizione e l’amore con cui le persone coltivano le loro passioni. La Capoeira, la Samba, il Jongo, la Musica, la Fotografia, il Tatuaggio, l’Artigianato, la Cucina, e tante altre attività sono la ruota motrice della cultura brasiliana e vengono rispettate e celebrate con coscienza e rispetto. Io trovo questa dedizione un attitudine meravigliosa e che a volte ho visto mancare nella realtà in cui sono cresciuta, parlando anche per me stessa.
Questo velo di spensieratezza e leggerezza non nasconde però le emozioni di un popolo tormentato che cerca di combattere le disuguaglianze sociali generate soprattutto dal razzismo e la criminalità. Io vivo a Guaratinguetá, una città che si trova nello stato di São Paulo. Questa località, come altre nei suoi dintorni, è molto attiva sotto questo punto di vista. Esistono varie opere sociali che accolgono bambini negli orari extra-scolastici, per evitare che passino il loro tempo libero per la strada, e associazioni che operano per sconfiggere il razzismo.
Ad oggi, sento di provare due emozioni contrastanti: una felicità sincera per la ricchezza umana che questa esperienza mi sta regalando e, al contempo, una sensazione di inquietudine nel confrontarmi quotidianamente con la realtà circostante. Con questa consapevolezza, riesco ad essere realmente cosciente della nota frase “il Brasile è il paese delle contraddizioni”: affascinante per la sua vibrante cultura e la natura mozzafiato, ma coinvolto in una realtà complessa ricca di disparità sociali che lo immerge in una costante lotta per la giustizia sociale. Consapevole di ciò, intendo utilizzare questa duplice emotività come motore per impegnarmi con intensità, passione e determinazione nell’aiutare a promuovere il progresso sociale di questo splendido popolo.
Ringrazio questa esperienza e tutte le persone che mi hanno consentito di viverla, ma soprattutto me stessa per aver scelto di affrontarla.
“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.” (Paulo Coelho, Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduto e ho pianto)
Grazie.
Francesca, operatrice volontaria SCU in Brasile