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La speranza piena di tenerezza delle bambine di Haiti

Written by Francesca

“Mi chiamo P. Nedjie e vorrei raccontarvi la mia storia. Mia mamma ha avuto una vita molto difficile. Non ha avuto la fortuna di andare a scuola, ma da giovanissima ha iniziato a lavorare facendo la domestica a casa di una famiglia. Prima di conoscere mio padre, ha avuto due figli, da due uomini diversi che non si sono presi le loro responsabilità. Ha sofferto molto per questa situazione, ma, per fortuna, alla fine ha conosciuto il mio papà, un uomo molto affettuoso, e si sono sposati. Dopo poco siamo nate io e le mie due sorelline. La nostra vita era molto semplice, ma noi eravamo felici. Un giorno la mamma è andata a cercare qualcosa da mangiare nei campi ed è tornata con delle banane. Ne ha mangiata una e si è sentita subito male. Papà l’ha portata in ospedale, ma non c’è stato nulla da fare ed è morta. Le banane erano avvelenate. Io e le mie sorelle ci sentivamo confuse, impaurite anche perché mio papà davanti a tanto dolore se n’è andato di casa e non l’abbiamo più visto. Noi non avevamo nulla, neanche i soldi per comprare una bara per la mamma, ma le persone del vicinato hanno fatto una colletta per acquistarla e una cara suora salesiana le ha cucito un vestito nuovo. Dopo il funerale non sapevamo cosa fare, io e le mie sorelline eravamo sedute fuori dalla chiesa su una panca impaurite e profondamente tristi. Si è avvicinata a noi con un sorriso dolcissimo suor Jeanette e ci ha accolto nell’orfanotrofio di Croix des Bouquets, una nuova casa per noi. Ora ho 12 anni e, grazie alle suore salesiane, ho la possibilità di studiare e sono molto grata per l’amore che ricevo”

La storia di Nedjie è una delle storie delle 150 bambine che sono accolte dalle Suore Salesiane nell’orfanotrofio di Croix des Bouquets ad Haiti.
L’orfanotrofio è nato proprio dopo il terribile terremoto che ha colpito il Paese nel gennaio del 2010 provocando la morte di oltre 200 mila persone.
Davanti a tanta distruzione e all’emergenza di un numero di orfani enorme, le Suore Salesiane si sono subito attivate per creare un luogo sicuro ed accogliente per queste bambine.
Le storie delle bambine accolte in questo Centro sono piene di dolore per la perdita dei genitori.
Come le piccole Lycée E Rachina, due sorelline ospitate dalle suore.
Avevano una vita tranquilla, una casa e dei genitori affettuosi che si occupavano di loro. Quando il terremoto ha distrutto la loro casa loro erano in cucina, mentre la mamma era andata a prendere qualcosa in camera da letto. E’ stato tutto così veloce e loro non hanno avuto il tempo di realizzare cosa fosse successo. La mamma era stata seppellita da una montagna di macerie, mentre loro venivano portate via dal padre. Non hanno mai visto il corpo della mamma né hanno assistito al suo funerale e per anni hanno sperato che la madre non fosse realmente morta. Dopo aver perso tutto a causa del terremoto, il padre non è più riuscito a trovare un lavoro e hanno iniziato a vivere per strada. Dopo due anni sul loro cammino sono apparse le Suore Salesiane che le hanno accolte con amore nel loro orfanotrofio. Ora Lycée ha 13 anni, mentre Rachina ne ha 11 e hanno di nuovo la possibilità di andare a scuola e di vivere in un ambiente protetto. Quello che hanno vissuto, però, è un trauma molto forte che solo il tempo e l’amore delle suore potranno poco alla volta alleviare.

Le Suore Salesiane a Croix des Bouquets donano ogni giorno la speranza di un futuro migliore a tante bambine, ma per poterlo fare hanno bisogno di un aiuto concreto per acquistare il cibo, i vestiti, le medicine e tutto ciò che è necessario per una crescita  sana.

Come dice il nostro caro Papa Francesco: “È umile la speranza cristiana. È silenziosa, è forte, dà pace.  È fonte di gioia, non delude, non ci fa annegare nelle tante difficoltà della vita.”
E’ proprio la speranza il dono più grande che le suore salesiane offrono ogni giorno  a queste bambine facendo brillare d’amore e tenerezza i loro occhi.

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