Servizio Civile Universale

Un anno di Servizio Civile Universale con la FVGS: un viaggio tra sfide e crescita. La testimonianza di Alessandra

Written by Francesca

Nessuno può mai sapere fino in fondo cosa lo aspetta prima di un lungo viaggio, ma quello di cui ero assolutamente certa, quando ho preso la decisione di partire con il servizio civile universale, era che sarebbe stata un’esperienza che mi avrebbe segnato la vita. E così, piena di entusiasmo e determinazione, dopo un percorso di formazione pre-partenza e dopo aver completato tutte le pratiche necessarie relative al visto e alle vaccinazioni, a settembre dell’anno scorso ho preso il volo per la Repubblica Dominicana insieme ai miei compagni di viaggio.
Al nostro arrivo a Santo Domingo, siamo stati accolti dalle Suore Salesiane di Don Bosco, che sono molto attive sul territorio. Le Suore ci hanno da subito coinvolti sia nelle attività del loro ufficio progetti, dove si pianificano e si sviluppano vari progetti di volontariato nell’arcipelago delle Antille, sia in iniziative direttamente a contatto con la realtà più vulnerabile del Paese, come il progetto Canillitas. Il termine “canillitas” si riferisce agli oltre 340.000 minori costretti a lavorare nelle strade della Repubblica Dominicana. Dal 1895, le Figlie di Maria Ausiliatrice del luogo dedicano il loro impegno a questi giovani per debellare questa piaga e offrire loro un futuro ricco di opportunità attraverso l’istruzione. Il compito principale di noi volontari, in questo contesto, era quello di individuare i cosiddetti “canillitas” per le strade e offrire loro un posto sicuro e accogliente dove incontrarsi, giocare, dialogare e partecipare a programmi educativi. Le FMA, infatti, sono giustamente convinte che solo grazie all’istruzione i bambini e i ragazzi più vulnerabili possano avere la possibilità di elevarsi al di sopra delle circostanze in cui sono costretti a vivere e, quindi, di sperare in un futuro migliore.
Purtroppo, dopo soli nove giorni dall’inizio della mia avventura, ho contratto la dengue, una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare che per me si è rivelata devastante, sia fisicamente che emotivamente. Dopo giorni di forti dolori, febbre alta e ricoveri in ospedale, a ottobre sono stata costretta a tornare in Italia per ricevere cure adeguate.
Rientrare a Roma è stato un sollievo indescrivibile. Ho trovato conforto nella mia famiglia e nei miei amici, e ho potuto apprezzare nuovamente le piccole cose che, nella quotidianità occidentale, tendiamo a dare quasi per scontate. Tuttavia, la mia determinazione a continuare il servizio civile non si è affievolita. Grazie alla comprensione e al supporto del mio ente e del Dipartimento delle Politiche Giovanili, ho potuto portare avanti il progetto in Italia.
Dal mio Paese, ho continuato a supportare il lavoro dell’Oficina de planificación y desarrollo delle Suore Salesiane a Santo Domingo, cercando finanziamenti, ideando e scrivendo progetti volti a migliorare le condizioni, in particolare, dei bambini e delle donne più svantaggiate. Inoltre, ho avuto l’opportunità di lavorare nella sede di Roma della FVGS, dove ho svolto molteplici e variegate attività per contribuire alla missione della fondazione.
Uno dei compiti principali è stato leggere, e talvolta tradurre, le lettere scritte dai bambini sostenuti a distanza e dalle suore che si prendono cura di loro in varie parti del mondo per spedirle ai loro benefattori, mantenendo così vivo e personale il legame tra chi dona e chi riceve. Ho anche lavorato sull’aggiornamento di infografiche illustrative delle situazioni nei Paesi con bambini in cerca di benefattori, permettendo di avere una visione chiara e aggiornata delle necessità. Parallelamente, ho scritto relazioni su varie tematiche, correlate ai valori, principi e obiettivi della fondazione, che sono state utili per identificare le necessità e le priorità su cui focalizzarsi per scrivere futuri progetti.
Inoltre, mi sono occupata di aggiornare gli elenchi dei benefattori e dei bambini sostenuti, assicurandomi che tutte le informazioni fossero precise e attuali. Un’altra attività significativa è stata la preparazione delle schede con i dati dei nuovi bambini bisognosi di aiuto finanziario, fornendo così ai potenziali benefattori tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione consapevole.
L’attività che ho preferito è stata quella di dedicarmi alla creazione di contenuti per i social, come video, locandine, post e storie su Instagram e su Facebook, per promuovere diverse iniziative della fondazione, tra cui il sostegno a distanza, progetti di cooperazione e sviluppo, piccoli gesti di solidarietà, il nuovo bando del servizio civile universale, le bomboniere solidali e il 5×1000. Inoltre, ho aggiornato grafiche e dati delle brochure dell’associazione e creato contenuti social per celebrare ricorrenze significative per la FVGS. Ho anche aggiornato alcune pagine del sito web della fondazione, preparato rassegne stampa, realizzato presentazioni PowerPoint e creato manuali (in italiano, inglese e spagnolo) per eventi e iniziative in cui esporre le attività della FVGS.
In definitiva, questa esperienza mi ha insegnato moltissimo: dal punto di vista professionale, mi ha permesso di acquisire conoscenze e competenze che mi torneranno sicuramente utili in futuro; dal punto di vista personale, informarmi e comprendere le situazioni dei bambini e dei giovani nel mondo ha aumentato la mia empatia e la consapevolezza delle sfide che affrontano. Sento di aver fatto la mia piccola parte nel contribuire al sostegno dei più bisognosi e, in generale, l’esperienza in un ambiente di volontariato mi ha reso più consapevole e sensibile verso le questioni sociali e umanitarie.
Ma la cosa più importante che ho imparato è che la vita è imprevedibile e che la forza interiore si trova proprio nell’affrontare e superare gli imprevisti. Penso che la mia esperienza sia una testimonianza del fatto che, nonostante le difficoltà che possono occorrere, si possa sempre riuscire a trovare della positività e delle occasioni di rinascita e di crescita. Il mio servizio civile, anche se in modi diversi da come l’avevo immaginato, ma non per questo meno validi, mi ha permesso di crescere come persona e di contribuire, nel mio piccolo, alla comunità globale, e sono grata alla FVGS per questo.
Ogni giorno è un nuovo inizio e un’opportunità per vivere e imparare cose nuove. E così, con il cuore aperto, con la determinazione a trarre un insegnamento da ogni momento e con questa nuova esperienza di vita nel mio bagaglio, voglio proseguire il mio cammino.

Alessandra

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