Servizio Civile Universale

Gracias Costa Rica! La testimonianza di Elisa

Written by Francesca

Ho vissuto in un paese immerso nel verde, bagnato da acque calde, riscaldato da vulcani e costruito sulla semplicità.
Ho percorso km con zaino in spalla, sudato più delle 7 camicie che avevo, attraversato ponti sospesi, odiato il sole e desiderato la pioggia e poi odiato la pioggia e desiderato il sole.
Ho perso autobus, soldi, tempo, capelli, chili, passato ore interminabili su pullman, ho mangiato dentro foglie di banana, contato le stelle, le lune piene e a volte anche i mesi/ giorni rimasti.
Tanti all’inizio e pochi alla fine.
Elisa ora ha 27 anni, ama il mango e la papaya, non ha più gli addominali, non grida appena vede un ragno e mangia tutto nello stesso piatto. Porta nello zaino l’essenziale, mette sempre la crema solare e il repellente anti-zanzare, chiude l’acqua tra uno shampoo e un bagnoschiuma, sta imparando a cucire a macchina e si alza prima delle 9:00 anche nel suo giorno libero.
Ha tanti pizzichi sulle gambe ma anche tante carezze sul cuore.
É proprio vero che casa è dove hai il cuore, dove ti senti amato.
Non basteranno le mille conchiglie rotte in valigia o le mille foto e video nel telefono, non basteranno i 100 « pura vida » o le 50 donne in bianco che mi hanno abbracciata e benedetta in questi mesi, non basterà la pioggia intensa, l’uragano numero 50 o il terremoto scala 5, né il Ronpope delle occasioni importanti, né la frutta raccolta nei campi o il pesce pescato nel fiume, Non basterà tutto questo a ricordami vivamente ciò che è stato per me, ma da quando è arrivata, Elisa ha raccolto pezzi, ha ascoltato storie, studiato parole, sentito il vento e visitato il bosco.
Non basterà nulla a cancellare ciò che è indelebile.
10 mesi, 2 valigie, 2 aerei, 10mila km, 8 ore di fuso, 13 giorni di permesso.
Ho avuto modo di apprezzare la bellezza di una natura invadente e imponente, così legata alla terra da crescere in orizzontale, verticale, sospesa, appesa o invadendo altri elementi, non c’è gravità o artificio che possano ostacolarla.
Ho conosciuto animali che non sapevo esistessero come la danta o il coato.
Ho ammirato il tramonto e subito dopo le stelle, sentito il freddo e poi il caldo.
Ho vissuto il centro urbano con le sue difficoltà e la sua povertà. Un governo tanto severo nella sua legislazione quanto cieco e passivo nella attuazione di programmi a tutela di categorie speciali. Un occhio attento a chi viola la legge ma non a chi perde tutto per una catastrofe naturale, un senso Pacifico grande da aprire frontiere a tutti ma con lunghi tempi di attesa per rilasciare permessi. In fin dei conti se c’è una cosa che ho imparato è che ogni paese trova la forma e il tempo di svilupparsi a modo suo in vari ambiti e di dare ai suoi abitanti ciò che può.
Scopriremo sempre qualcosa di insolito, diverso o mai visto. La cosa bella nel viaggio è fare tesoro di tutto, avvicinarsi, osservare, adattarsi, condividere e assimilare.
Tutto questo è vita.
“Disfrutamos cada dia de lo que nos regala la vida”
Gracias Costa Rica. Hasta pronto!!!

Elisa, operatrice volontaria di servizio civile universale in Costa Rica

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